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La logistica è un’arte

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Logistica

Nella ritirata di Napoleone del 1812 dall’Impero Russo, oltre alla fame e ai parassiti, si presentò un problema logistico: i bottoni scelti erano in stagno, un materiale inadatto per resistere al freddo. Anche nell’operazione Desert Storm del 1991 durante la Guerra del Golfo ci furono problemi legati a questioni pratiche, per esempio la mancanza di una lavanderia. “Una guerra non si vince solo con una buona logistica, ma si può perdere se si basa su una logistica inefficiente. Questo vale per un esercito e per un’azienda”, scrive Giovanni Leonida, già Co-fondatore e Amministratore Delegato di Tecnologistica e Malpensa Logistica Europa, nelle prime pagine del suo libro dal titolo Logistica integrata. Storia della logistica e di un logistico (Editoriale Delfino, 2023). L’autore avvicina i lettori all’argomento attraverso nozioni teoriche, eventi storici e riferimenti autobiografici dei suoi 50 anni di esperienza maturata nel settore.

L’obiettivo del libro è far comprendere l’intero sviluppo della materia e per questo l’analisi iniziale tende lo sguardo ben prima dell’Impero Romano – è questo uno dei limiti temporali degli altri volumi scritti sulla tematica – per scorgere anche nelle società antecedenti l’importanza che l’organizzazione ha rivestito per la prosperità e il successo in particolare nello scontro bellico. Il primo capitolo, proprio per questo motivo, ne traccia il percorso evolutivo dai Sumeri ai Greci. “La logistica nasce come ‘integrata’, quindi con il ciclo di previsione di vendita e dei fabbisogni, dell’approvvigionamento, della produzione e della distribuzione. Il modello è nato 2250 prima della nascita di Cristo, ma le scuole americane lo presentano come una disciplina moderna o, al massimo, inventata dai Romani”, è la tesi di Leonida. Capitolo dopo capitolo, il libro analizza dunque la logistica declinata nei vari secoli superando poi gli Anni 50 e l’Era dei calcolatori per arrivare, infine, ai giorni nostri.

La logistica più sostenibile e efficiente

Guardando al futuro, secondo l’autore, per la logistica sarà fondamentale sviluppare un binomio di efficienza e di riduzione dell’impatto ambientale. Questo connubio è, però, osteggiato dalla velocità con cui i consumatori si aspettano di ricevere i prodotti che ordinano: “Il concetto di ‘tutto subito’ ha peggiorato l’impatto ecologico e l’efficienza, perché tanti veicoli viaggiano a vuoto per consegnare in pochi giorni. Per limitare questa tendenza, servono mezzi a minore impatto ambientale e, allo stesso tempo, avere clienti più responsabili”, spiega Leonida. Per impostare una nuova organizzazione bisogna, è la proposta del libro, non porre troppe restrizioni alla circolazione di furgoni e analizzare meglio le informazioni.

In questa visione sostenibile è tuttavia da considerare la competizione internazionale: il prezzo di un articolo importato da un Paese estero è in molti casi equivalente – se non addirittura inferiore – a uno prodotto e diffuso in Italia. “Siamo in concorrenza con tutti, anche perché tanti Paesi godono di vantaggi di dumping, pensiamo a chi sfrutta il lavoro minorile oppure quei luoghi dove sono inesistenti le limitazioni di sfruttamento ambientali”, mette in guardia Leonida. La logistica del futuro deve invece, oltre a essere più efficiente, anche promuovere valori sociali ed etici: di questo è un esempio, tanto per cambiare, Olivetti, azienda per la quale ha lavorato lo stesso autore.

Il logistico al servizio della logistica

La carriera lavorativa di Leonida è raccontata negli ultimi capitoli del libro e ha l’obiettivo di essere di esempio per le nuove generazioni. L’inizio del suo percorso da logistico è avvenuto proprio in Olivetti – “Era un’azienda attenta all’ambiente e alle persone, investiva moltissimo nella loro formazione” – dove nel 1975 ha introdotto, per primo in Italia, il sistema di logistica integrata. La soddisfazione maggiore per Leonida è però arrivata in seguito, nel ruolo di Material Manager di Zanussi: “Ho avuto carta bianca per decidere cosa significasse ‘logistica’: ho inserito la gestione dell’ordine, gli acquisti, la programmazione della produzione, la gestione delle scorte, i magazzini e la distribuzione fisica. Ho creato, quindi, la logistica integrata per una grossa azienda”. Nei vari capitoli sono presentate anche le altre esperienze di lavoro, come per esempio quella di Direttore Generale in Seleco oppure le attività di consulente, anche su attività di produzione.

La storia della logistica non deve, infatti, essere separata da quella della persona – non a caso il concetto è esplicitato anche nel sottotitolo del libro – tanto che, per la complessità del suo ruolo, questa figura è definita dall’autore come l’artista che non lavora solo per sottrazione, ma anche per addizione: “Si trova davanti un insieme di uomini e donne, mezzi di trasporto, magazzini, ribalte e normative per ottenere il risultato voluto; il vantaggio è che può aggiungere qualcosa, anche acquistando servizi esterni al momento del bisogno. Deve essere, però capace di usare il pensiero critico, utilizzando la tecnologia a disposizione, per poter affrontare le sfide future. “Ricordando che ‘il logistico non è Dio perché non finisce mai di sistemare il caos’,  spero di aver lanciato nel libro una provocazione per diffondere la cultura della logistica”, è l’augurio dell’autore.

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